Diagnosi e prevenzione
La prevenzione deve cominciare dai 20 anni con l’autopalpazione eseguita con regolarità ogni mese. È indispensabile, poi, proseguire con controlli annuali del seno eseguiti dal ginecologo specialista senologo.

Tra i 20 e i 40 anni generalmente non sono previsti esami particolari, se non una visita annuale del seno dal ginecologo o da un medico esperto. Solo in situazioni particolari, per esempio in caso di familiarità o di scoperta di noduli, è possibile approfondire l’analisi con una ecografia o una biopsia (agoaspirato) del nodulo sospetto.

Tra i 40 e i 50 anni le donne con presenza di casi di tumore del seno in famiglia dovrebbero cominciare a sottoporsi a mammografia con cadenza annuale, meglio se associata a ecografia vista la struttura ancora densa del seno.

Tra i 50 e i 60 anni il rischio di sviluppare un tumore del seno è piuttosto alto e di conseguenza le donne in questa fascia di età devono sottoporsi a controllo mammografico ogni anno.

Importanza della diagnosi precoce
Nelle strategie per il controllo del tumore alla mammella la fase della diagnosi ha un’importanza fondamentale, dal momento che minori sono le sue dimensioni al momento della diagnosi maggiori sono le probabilità di guarigione definitiva.
La diagnosi precoce consente non solo di ottenere altissime percentuali di guarigione ma offre alle pazienti sia la certezza di poter essere curate con interventi sempre meno mutilanti e invasivi sia, spesso, di evitare il ricorso alla chemioterapia.

La valutazione del seno
Il dottor Paolillo Diodati effettua una serie accurata di esami diagnostici e strumentali per studiare le patologie mammarie. La prima valutazione del seno avviene mediante la visita, dopo aver raccolto i dati sulla storia clinica e familiare della donna. Un esame ecografico completa la prima fase dello studio. Dopo la visita saranno eventualmente consigliate ulteriori indagini a seconda della valutazione preliminare.

Visita e consulto

L’esame clinico
La visita senologica consiste nell’esame clinico completo del seno. È una metodica semplice e indolore, effettuata senza l’ausilio di particolari strumenti. Questo tipo di valutazione da sola in genere non è sufficiente a formulare una diagnosi precisa, ma può sicuramente essere utile per chiarire situazioni un po’ sospette.

L’anamnesi è importante
Particolare importanza riveste l’anamnesi, ossia la raccolta d’informazioni utili per formulare la diagnosi finale: eventuale presenza di casi di tumore del seno in famiglia, età di comparsa del primo ciclo mestruale e della menopausa, gravidanze, alimentazione, terapie ormonali (contraccettivi orali, terapie ormonali sostitutive in menopausa, eccetera). Alla fine di questa fase si può procedere con l’esame clinico propriamente detto che inizia con l’osservazione e termina con la palpazione: tutti quei gesti che ogni donna dovrebbe compiere mensilmente nel corso dell’esame di autopalpazione, specialmente le più giovani.
Grazie anche ad altri esami, ad esempio l’ecografia, è possibile distinguere tra patologie maligne e benigne del seno e, se necessario, impostare la terapia più corretta.

Ecografia del seno

L’ecografia mammaria non è un’alternativa alla mammografia
L’ecografia mammaria è un’indagine semplice e sicura che si basa sull’emissione di ultrasuoni a bassa frequenza e alta intensità che non provoca danni all’organismo, nemmeno in gravidanza. Nella maggior parte dei casi l’ecografia mammaria non è un’alternativa alla mammografia e i due esami sono complementari. Nelle donne più giovani, in cui il tessuto ghiandolare è più denso, i risultati dell’ecografia offrono maggiori informazioni rispetto a quelli della mammografia.

Cos’è il seno denso
I seni densi, tipici delle donne giovani e fertili, hanno una maggiore percentuale di ghiandole. Con la menopausa il seno cambia, le ghiandole non sono più necessarie e il seno si riempie di grasso.
La densità della ghiandola della mammella è prevalente anche nelle donne in premenopausa piuttosto giovani e la sua opacità ai raggi X impedisce o rende difficile il riconoscimento di un cancro iniziale.
Per questo l’ecografia resta l’esame prevalente per le donne giovani.

L’esame
La sonda che emette gli ultrasuoni viene passata sul seno, cosparso di un sottile strato di gel acquoso che, facendo aderire meglio la sonda alla pelle, consente di visualizzare immagini di migliore qualità.
Gli ultrasuoni emessi dalla sonda sono riflessi in maniera diversa a seconda del tipo di tessuto. Ciò consente di individuare eventuali formazioni all’interno del seno e distinguere tra quelle a contenuto liquido e quelle a contenuto solido.

Mammografia

Uno strumento per la diagnosi precoce
Una mammografia può evidenziare i primi segni del tumore molto prima che voi o il vostro medico vi accorgiate dei cambiamenti, e se il tumore al seno viene diagnosticato e curato precocemente molte donne possono continuare a vivere a lungo e in salute.

Cos’è
La mammografia è una radiografia in cui si comprime il seno tra due lastre per individuare la presenza di formazioni potenzialmente tumorali. Viene quindi prescritta quando alla palpazione della mammella si avverte la presenza di un nodulo oppure ci sono altri segnali che richiedono un approfondimento diagnostico. La mammografia è inoltre effettuata come test di screening per cercare di scoprire la malattia prima che si manifesti.

Mammografia o ecografia?
La mammografia non ha particolari controindicazioni ma, nelle donne sotto i 40-45 anni di età, a causa della densità della ghiandola mammaria, questa indagine può solo trovare maggiori difficoltà a individuare noduli sospetti rispetto all’Ecografia. Infatti, prima della menopausa, il tessuto che costituisce il seno è denso e quindi più difficile da leggere con la mammografia.

Cos’è il seno denso
I seni densi, tipici delle donne giovani e fertili, hanno una maggiore percentuale di ghiandole. Con la menopausa il seno cambia, le ghiandole non sono più necessarie e il seno si riempie di grasso.
Per questo motivo la mammografia è consigliata dopo la menopausa, mentre per le donne giovani si utilizza prevalentemente l’ecografia mammaria.

L’agenda del seno

Autopalpazione
L’autoesame del seno eseguito mensilmente ha come obiettivo la “conoscenza” della normale struttura del proprio seno. Nel dubbio di alterazioni, bisogna immediatamente rivolgersi allo specialista, anche se spesso si tratta di falsi allarmi.

Quando si esegue l’autopalpazione

L’autopalpazione va eseguita nei giorni successivi alla mestruazione, quando il seno è meno gonfio e teso o, in assenza di mestruazioni, in un giorno prestabilito (per esempio, il primo di ogni mese). Nella donna in menopausa l’esame dovrà essere praticato una volta al mese.

L’agenda del seno
Oltre ad eseguire l’autoesame, le donne dovrebbero seguire i seguenti consigli:

Dai 20 ai 40 anni una visita medica ogni uno o due anni, in assenza sintomatologia, ed una ogni anno in presenza di sintomatologia (dolori, secrezioni dal capezzolo, tumefazione). Eventuale ecografia.

Tra i 35-39 anni, mammografia di controllo.

Oltre i 40 anni, una visita medica ogni anno, in assenza di sintomatologia, ogni sei mesi in presenza di sintomatologia. Una mammografia ogni due anni.

Oltre i 50 anni, una visita senologica ed una mammografia ogni anno.

In caso di familiarità, la mammografia può essere effettuata anche tra i 40 e i 50 anni, ogni 12-18 mesi. Se vi è una predisposizione familiare, è utile affiancare alla mammografia altri esami diagnostici quali l’ecografia.